Questo articolo di approfondimento potrebbe sembrarvi fuori tema, considerato quello che è l’argomento principale di questo sito.
In realtà ci teniamo a raccontare qualcosa del mondo della cosmesi e della bellezza proprio in relazione agli animali, perché sempre di più risulta importante per un numero crescente di consumatori acquistare prodotti cosiddetti cruelty-free, quindi non testati su cuccioli di alcuna specie e razza (qui un elenco).
Non solo: ormai chi tiene alla propria bellezza fa di tutto per prendersi cura di sé con prodotti naturali e che non inquinino l’ambiente – il problema delle microplastiche ora si estende anche a creme e scrub.
Per questo abbiamo voluto scrivere un post che affronti questo genere di riflessioni che ormai sono sempre più di attualità.
Dal veleno di vipera alla placenta di pecora
Elastina, acido ialuronico, proteine: sono alcune sostanze che si possono non solo produrre in laboratorio ma recuperare dal mondo vegetale. Come dimostra un recente trend su TikTok, ora è il momento di usare fette di patate crude per correggere gli inestetismi della pelle.
Ormai ci sono aziende note in tutto il mondo che da tempo usano resine, bave animali e altri prodotti dal mondo animale e vegetale per proporre linee beauty rivoluzionarie e “gentili”: pensiamo al veleno di vipera che congela le rughe, o la placenta di pecora come alternativa ai filler facciali.
Il silicone? Grazie, natura!
Sarete sorpresi di scoprire che uno dei materiali più usati nel mondo del beauty è esso stesso di origine naturale – il silicio è uno degli elementi chimici più abbondanti sul nostro pianeta ed è da esso che deriva il silicone, usato ampiamente in creme e trucchi ma anche negli impianti anallergici di giganti del settore estetico come motiva italia.
Il motivo per cui ditte serie e riconosciute come pioniere nel campo degli interventi di chirurgia plastica ricorrono abitualmente a questi materiali è che il silicone è un inerte, che in quanto tale non scatena reazioni chimiche a contatto con altre sostanze, e in più è anallergico.
Oltretutto, perfezionati nel corso dei decenni, gli impianti di silicone sono meno invasivi che mai e anche da un punto di vista estetico è ormai diventato impossibile riconoscerli nel corpo di una donna (o di un uomo – che, ricordiamo, ricorre alla chirurgia estetica tanto quanto l’altra metà del cielo!).
Ovvio che ci sarà sempre chi borbotterà davanti all’idea che si ricorra a un “corpo estraneo” per migliorare il proprio aspetto, ma riteniamo che si tratti, più che di un’obiezione al materiale nello specifico – che ormai è sicuro e accettato da tutti -, di un approccio del tutto filosofico: queste persone magari sono circondate di sostanze chimiche e potenzialmente pericolose nella vita di tutti i giorni, e forse nemmeno lo sanno!